WordPress.com o WordPress.org? Ecco le differenze!
Quando si vuole realizzare un sito web e si sente parlare di WordPress, spesso si presenta una domanda incomprensibile: quali sono le differenze tra WordPress.come e WordPress.org?

Prima di tutto: Se avete scelto WordPress per realizzare il vostro sito web, a mio parere, avete fatto un’ottima scelta, COMPLIMENTI!

WordPress è infatti la piattaforma più popolare al mondo per la creazione di siti web aziendali, blog o semplicemente landing page!

Molti utenti, però, di fronte al consiglio di un amico, un esperto o di qualcuno che lo ha scritto online, non sanno da che punto iniziare e, di conseguenza, finiscono con il cercare su Google, semplicemente, “WordPress”.

Questa ricerca, però, porta ad un risultato un po’ strano: WordPress.com e WordPress.org

In questa situazione, normalmente, un utente non esperto, si ritrova quindi a dover scegliere alla cieca fra queste due opzioni, senza sapere quali siano le differenze fra esse; vediamo di capirle meglio insieme!

WordPress.org

WordPress.org è, come si può notare dalla sua homepage, un software open-source che è possibile scaricare in maniera facile e veloce e installare sul proprio server.

Installare sul proprio server?!?!? Si, proprio così.

Premettiamo che non c’è bisogno di essere un programmatore per poter installare WordPress su un server, ma c’è bisogno, appunto, di possederne uno.

Per minimizzare i costi (come sempre), consiglio sempre di non creare la propria infrastruttura aziendale o domestica, ma, almeno inizialmente, di acquistare un hosting e dominio da qualche sito web.

Di cosa siano un dominio ed un hosting ne ho già parlato in un altro articolo, quindi preferisco non spendere ulteriori parole su questo argomento.

L’unica cosa che voglio puntualizzare (e che ci permetterà poi di confrontare le due versioni di WordPress) è che il costo annuo di un dominio e hosting è mediamente attorno ai 60€.

Detto questo, una volta copiati i file sul proprio server, l’installazione è molto semplice ed intuitiva, soprattutto perché guidata da una procedura guidata in pieno stile WordPress.

Completata la procedura guidata, vi troverete con un pannello di amministrazione abbastanza intuitivo, che dovreste essere già in grado di gestire da soli. In caso contrario, penso possa tornarti utile l’ebook gratuito che ho realizzato, in cui è spiegato come orientarsi inizialmente all’interno di un ambiente WordPress.

Da questo pannello sarà possibile gestire completamente il proprio blog/sito web. E’ infatti possibile installare temi, personalizzare la grafica, aggiungere funzionalità tramite plugin e scrivere articoli o creare pagine.

Per realizzare un sito web nella media, ovviamente, sono disponibili centinaia di migliaia di plugin che realizzano quasi qualsiasi funzione voi possiate immaginare per il vostro sito. Se invece doveste avere bisogno di qualche funzione più avanzata, potete chiamare un esperto o il vostro programmatore di fiducia.

WordPress.com

WordPress.com, al contrario del suo fratello “.org”, non è un software scaricabile, ma è un vero e proprio sito web che fornisce un servizio, così come lo sono Tumblr, Medium e molti altri.

Per gestire un blog con WordPress.com, inoltre, non c’è bisogno di avere un server su cui installare il software ed impostare poi il tutto, ma una semplice procedura di registrazione così come qualsiasi altro sito web.

L’installazione, l’impostazione iniziale e tutte le altre “cose tecniche” saranno quindi gestite da WordPress. Per occuparsi di questo, ovviamente, vuole qualcosa in cambio.

Questo “qualcosa in cambio” che WordPress richiede è infatti una sottoscrizione a uno dei suoi piani in abbonamento, che vanno 0€ a 24.92€ al mese.

Questi piani si differenziano per tante piccole cose.

Ad esempio, acquistando il piano “Personale” (4€ al mese), si ottiene in cambio la rimozione della pubblicità di WordPress e un nome di dominio personalizzato.

Scegliendo invece il piano “Premium” (8€ al mese), si sblocca la possibilità di acquistare e abilitare i temi Premium sul proprio blog, la possibilità di personalizzare il design del proprio sito web e quella di guadagnare dalla pubblicità sulle proprie pagine (pur sempre gestita da WordPress).

Con il piano “Business” (24.92€ al mese), aggiornato di recente, si  ottiene invece la possibilità di rimuovere il marchio “WordPress” da tutte le pagine sul sito e la possibilità di installare plugin e temi esterni, cosa finora proibita.

Quindi, a meno che non si scelga un piano a pagamento, le funzioni di WordPress.com gratuito non permettono di: rimuovere la pubblicità dalle pagine del proprio blog, avere un nome di dominio personalizzato, installare plugin o temi esterni, guadagnare dalle visite al proprio sito, abilitare le statistiche di Google Analytics e rimuovere il marchio WordPress presente su tutte le pagine.

Conclusioni

Volendo ora trarre delle conclusioni, dobbiamo dare prima di tutto voce alla differenza di prezzo fra i due servizi: mentre WordPress.org necessita di un dominio e hosting esterni (circa 60€/anno), WordPress.com, salvo si decida di usare il piano gratuito, ha un costo variabile fra 48€ e 300€ l’anno.

Per quanto riguarda l’installazione, si, è vero che WordPress.com fornisce tutto quanto già pre-impostato e gestibile direttamente da browser, ma è anche vero che la maggior parte dei fornitori di hosting, ad oggi, forniscono anche la funzione per installare la versione corrente di WordPress con 1 click.

Un grandissimo punto a favore di WordPress.org, inoltre, è quello che permette di installare fin da subito temi e plugin esterni che, come vedremo, sono una delle parti fondamentali della piattaforma stessa.

Un’altra piccola osservazione va anche fatta riguarda i guadagni generati dal sito web. Infatti, mentre nella versione free di WordPress.com è presente una pubblicità che genera guadagni destinati direttamente alle tasche di WordPress, è possibile scegliere un piano (a pagamento) che permetta poi, eventualmente, di guadagnare, portando qualcosa anche nelle proprie tasche. Questa funzione, però, in WordPress.org, è possibile abilitarla fin da subito, semplicemente installando un piccolo plugin o utilizzando i widget forniti di default.

Lo stesso discorso si può poi riflettere anche sulle statistiche del sito, ottenibili tramite Google Analytics, che deve essere integrato tramite l’installazione di un piccolo plugin; cosa non possibile nelle versioni “più basse” di WordPress.com.

Beh, credo che le mie conclusioni siano quindi ovvie: come tutti gli sviluppatori e i blogger che troverete in giro per internet, anche io, sono dalla parte di WordPress.org