Google Optimize: A/B test semplici, per tutti

Quasi sicuramente, durante la creazione di una pagina o di un sito web, vi sarete chiesti quale tra 2 o più opzioni avrebbe avuto i risultati migliori.

Per poterlo capire, c’è bisogno di testare le opzioni sul pubblico, ed osservare (dopo aver ottenuti un buon numero di risultati) quale delle due variazioni ha avuto le performance migliori.

Questa tipologia di test prende il nome di Test A/B ed è applicabile in ogni ambito, ma di questo ne parleremo in un altro articolo.

I test A/B sul web

Partiamo con il dire che, i grandi colossi (come Facebook, Google, Amazon, ecc.) fanno A/B testing in continuazione, anche su dettagli piccolissimi, per poter capire quale delle opzioni pensate porti il risultato migliore per loro.

La stessa operazione, però, si può eseguire anche in un negozio di abbigliamento, in un fast food o anche in una libreria.

Cellulare diviso a metà, per rappresentare cos'è un A/B test

Quando si tratta di fare un A/B test su un sito web, però, il lavoro da fare potrebbe essere molto lungo. Spesso, se non si hanno competenze abbastanza buone, potrebbe anche essere molto difficile modificare una semplice riga di testo.

Se non si hanno queste competenze, o semplicemente non si vuole scomodare il proprio sviluppatore (perdendo così soldi e tempo), Google ha pensato a una soluzione facile e adatta a tutti: Google Optimize!

Cos’è Google Optimize?

Google Optimize è uno strumento di CRO (ottimizzazione del tasso di conversione), offerto da Google, per poter valutare i risultati ottenuti da piccole variazioni all’interno di un sito web. Tramite questo strumento è possibile scoprire qual è l’elemento (o la combinazione di elementi) che fa raggiungere agli utenti il risultato desiderato.

Immagine di presentazione di Google Optimize

Nonostante lo strumento sia veramente molto potente, Google ha deciso, dal 7 marzo 2017, di renderlo gratuito per tutti.

Ovviamente, è gratuito entro certi limiti, in quanto permette di usare tutte le funzioni, ma in quantità limitata. La principale differenza per chi volesse usarlo in maniera molto pesante, infatti, è che nella versione gratuita è possibile eseguire, contemporaneamente, “solo” 5 test alla volta. Tutte le altre differenze, si trovano sulla pagina ufficiale di Google Optimize.

A cosa serve Google Optimize?

L’obiettivo di Google Optimize è quello di facilitare la creazione di A/B test sui siti web, in modo da poter capire quale tra le varianti pensate sia quella che porta il risultato migliore.

Come detto prima, per poter creare questa tipologia di variazioni, molto spesso c’è bisogno di avere conoscenze che non tutti i proprietari di siti web hanno. Proprio per questo motivo, Google Optimize facilita la modifica di pagine web, tramite un semplicissimo editor WYSIWYG (“What You See Is What You Get”).

Edito WSYIWYG di Google Optimize

Questo editor permetterà di modificare le pagine desiderate semplicemente cliccando sugli elementi da editare e trascinando/digitando/cliccando quello che si vuole.

Dopo aver ottenuto il risultato desiderato, scelto l’obiettivo da misurare ed avviato l’esperimento, inizierà il periodo di testing, nel quale il sistema misurerà i risultati ottenuti da ciascuna variante.

Finito questo periodo, ci restituirà dei risultati, chiedendo se ufficializzare o meno la variazione che ha ottenuto i risultati migliori. Tutto questo, però, lo vedremo in dettaglio più avanti.

Come si usa Google Optimize?

Prima di tutto, per poter utilizzare Google Optimize sarà necessario avere un account Google (il classico account che termina con @gmail.com).

Se non ne avete uno, potete tranquillamente crearlo in questa pagina; dopo averlo fatto, si può procedere con i passaggi successivi!

1. Registrarsi a Google Optimize

Il primo passaggio da seguire è quello di abilitare Google Optimize sul proprio account Google. Per farlo, bisogna recarsi alla specifica pagina di Google Optimize ed eseguire l’accesso.

(È preferibile, ma non obbligatorio, che l’account che si usa per fare l’accesso sia lo stesso che possiede, su Google Analytics, la proprietà del sito web sul quale si vorranno eseguire gli esperimenti.)

Dopo aver eseguito l’accesso, si dovrebbe mostrare una schermata molto simile a quella qui sopra, sulla quale basterà premere il tasto “Inizia ora”. Inizialmente, la pagina vi chiederà se volete ricevere notifiche per determinati argomenti, e di accettare le classiche condizioni di utilizzo di Google.

2. Creare il primo esperimento (o esperienza)

Dopo aver fatto l’accesso a Google Optimize, vedrete una schermata riepilogativa (inizialmente vuota), con un solo tasto, “Inizia”. Premendolo, si potrà iniziare a realizzare la prima esperienza.

Screenshot della schermata delle impostazioni di Google Optimize

Il primo punto da completare una volta iniziata la creazione, è inserire il nome dell’esperienza, in modo da distinguerla tra le altre.

Sulla stessa schermata, ci verrà richiesto di inserire l’URL della pagina che verrà modificata per l’esperimento. Se l’esperienza riguarda più pagine, potremo inserirle in seguito; questa sarà solamente la pagina con cui inizieremo.

Una volta inserito il nome e l’URL, bisognerà selezionare il tipo di esperimento che si andrà a fare. Il più diffuso, è quello che mette a confronto un’opzione A e un’opzione B, ovvero quello che prende il nome di A/B test.

Compilato tutto il modulo, si potrà premere il tasto “Crea” per passare alla configurazione delle singole varianti da testare.

3. Creare le varianti

Sulla pagina delle varianti sarà possibile creare tutte le varianti che si vogliono confrontare, semplicemente premendo il tasto “Aggiungi variante” sull’ultima riga dell’elenco.

Quando creerete la prima variante, ne verrà creata automaticamente un’altra, chiamata “Versione originale”, mentre alla vostra potrete assegnare un nome personalizzato.

Inizialmente, la variante sarà identica alla versione originale; per effettuare delle variazioni basterà premere il tasto “Modifica” a destra del nome.

Se non lo avete già, la prima volta vi verrà chiesto di installare l’estensione di Google Optimize, la quale permette di abilitare l’editor visivo direttamente all’interno della pagina selezionata. Se invece lo avete già installato, si aprirà una nuova pagina sull’URL scritto in precedenza, con l’editor già attivo per essere usato.

Estensione per Google Chrome di Google Optimize

Con la pagina aperta, per modificare qualcosa basterà passare il cursore sull’elemento prescelto e, una volta che viene mostrato il “bordino” che identifica l’elemento stesso, cliccare in modo da aprire l’editor di quell’oggetto.

Dall’editor specifico dell’oggetto, si possono modificare praticamente tutte le proprietà dell’elemento e, se si hanno abbastanza conoscenze, modificarne direttamente il codice CSS.

Dopo aver modificato tutti gli elementi, si potrà salvare la pagina cliccando sul tasto “Salva” nella topbar, in modo da essere riportati alla pagina dell’esperienza.

4. Completare la configurazione dell’esperimento

Effettuate tutte le modifiche a tutte le pagine scelte per il test, si potrà procedere a configurare alcune proprietà specifiche dell’esperimento, in modo da poterlo poi avviare.

Come prima cosa, bisognerà scegliere il pubblico sul quale fare il test, che nel mio caso comprende tutti i visitatori della pagina.

Se si vuole, è possibile aggiungere anche una descrizione per l’esperimento; in questo modo potrete specificare dettagli o informazioni che magari potrebbero essere dimenticate nell’arco della durata dell’esperimento.

Logo di Google Analytics

Per poter eseguire elaborazioni leggermente più complicate sui dati, bisognerà collegare una proprietà di Google Analytics, associata all’account che si sta utilizzando.

Una delle ultime opzioni da configurare (anche se abbastanza importante) è l’obiettivo da misurare con questo esperimento. In questo caso, nella versione gratuita sono disponibili 3 obiettivi pre-impostati (tasso di rimbalzo, durata sessione, visualizzazioni di pagina), ma è sempre possibile configurarne altri personalizzati.

Ultima impostazione riguarda nuovamente il pubblico; nello specifico, bisognerà scegliere se l’esperimento verrà eseguito su tutta l’audience o solo su una sua percentuale.

5. Avviare l’esperimento

Completate tutte le configurazioni, non resta altro che avviare l’esperimento.

Un accorgimento da prendere prima di avviarlo, è quello di verificare che tutte le varianti e le opzioni siano corrette (soprattutto il pubblico sul quale eseguire il test e l’obiettivo da misurare). Questo perché, una volta avviato l’esperimento, non sarà possibile modificare questi parametri, in quanto andrebbero ad incidere sui dati calcolati dal momento di inizio fino al momento di modifica.

Se tutte le configurazioni sono state eseguite in maniera corretta, sulla barra in alto dell’esperienza sarà possibile programmare l’inizio o avviarlo in diretta.

Prima di avviarlo, se non sono state modificate, Optimize chiederà conferma della durata dell’esperimento. Di default, la durata è di 90 giorni, ma è possibile specificare un giorno e un orario specifici in cui l’esperimento dovrà terminare automaticamente.

Dopo aver confermato queste opzioni, beh, bisogna solamente.. Ehm.. Aspettare?