Fra i gestori di siti web, specialmente nell’ambito dei blogger, c’è molta confusione riguardo i termini esatti da utilizzare per quanto riguarda nome del sito, spazio web, dominio e hosting.
Per fare un po’ di chiarezza, oggi vediamo insieme cos’è un dominio web, cos’è uno spazio hosting e cosa fare per utilizzarli al meglio (anche se non li avete ancora acquistati o non sapete cosa siano).
Il dominio
Quello che solitamente viene inteso con il nome di dominio, non è altro che il nome che si vuole dare ad un sito web. Ad esempio, francescoschettino.it è il dominio del sito sul quale ti trovi ora.
Un nome di dominio può essere acquistato da chiunque (società, libero professionista o persona) e non è per forza collegato ad uno spazio hosting, ma può essere registrato anche separatamente. Molte persone, in maniera poco ortodossa, registrato infatti centinaia di domini a prezzi stracciati e li collegano a spazi web che mostrano agli utenti delle informazioni per poter acquistare quel dominio, solitamente ad un prezzo molto maggiore di quelli di acquisto.
Il prezzo di un dominio web varia dai 0.49€/anno ai 150€/anno, ma è possibile che i prezzi crescano in maniera esponenziale se si procede all’acquisto da un privato, o per un nome di dominio molto importate (come ad esempio google.com).
Server DNS
I nomi di dominio servono a puntare un determinato server web, che solitamente è identificato da un indirizzo IP, ovvero una sequenza di 4 numeri (compresi fra 0 e 255) separati da un punto. Questo collegamento fra nome di dominio e indirizzo IP viene eseguito dai server DNS (Domain Name System), dei server che contengono delle “tabelle” nelle quali sono associati due valori: nome di dominio e indirizzo IP ad esso collegato. Quando si registra un dominio senza uno spazio hosting, infatti, il servizio base che viene offerto è quello della gestione DNS, così da poter inserire l’indirizzo di un nostro server o di uno che abbiamo acquistato online con un determinato spazio web.
Livelli di dominio
Durante la registrazione e gestione di un dominio bisogna distinguere tre tipologie: primo, secondo e terzo livello. Con il termine “primo livello”, si intendono tutte le estensioni di dominio esistenti (.it, .com, .eu, .net, …) che prendono il nome di TLD (Top-Level Domain). Con “secondo livello” si intendono i nomi che vengono scelti dagli utenti per identificare il proprio sito web sulla rete (ad esempio, il mio è francescoschettino), i quali prendono il nome di SLD (Second-Level Domain). Per “terzo livello” si intendono invece tutti i sotto-domini che vengono creati all’interno di un dominio di secondo livello, che solitamente possono essere registrati solo dal proprietario del secondo livello stesso (ad esempio, io ho registrato blog.francescoschettino.it per i miei articoli di Medium).
Purtroppo, i domini non possono essere registrati “liberamente”, dato che ci sono delle restrizioni in base al TLD che viene scelto per la registrazione stessa. Ciascun TLD è infatti gestito dalla Registration Authority corrispondente, che stabilisce delle regole per accettare o rifiutare la registrazione di un dominio ad un determinato utente. Ad esempio, è possibile registrare domini di secondo livello con estensione .mil solamente se si è autorizzati dalle forze armate militari degli Stati Uniti.
Osservazioni
La domanda più importante è sicuramente: perché acquistare un dominio? Beh, ovvio, ci sono dei siti web che forniscono domini gratuiti (come WordPress o Altervista), ma questi domini sono pur sempre di terzo livello (ti ho spiegato poco più in alto cosa significa), quindi saranno visti da Google come “siti web meno importanti” e, al momento dell’accesso da parte di un utente, saranno visti come “poco professionali”. Quindi il mio consiglio è quello di registrare sempre un nome di dominio, anche se si tratta di soluzioni ultra low cost.
Inoltre, al momento della registrazione di un dominio, è consigliato sceglierne uno che, oltre a riguardare strettamente la vostra nicchia, sia il più facile possibile da memorizzare per i vostri visitatori. Solitamente, infatti, i visitatori non ricordano il nome di dominio di un sito web, ma cercano su Google il nome del sito stesso. Quindi, se il tuo sito avrà come nome “Cucina vegana”, il nome di dominio non dovrebbe essere “cucinainsalute.it”, ma qualcosa tipo “cucinavegana.it”. Inoltre, sarà più facile memorizzare un nome di dominio corto e semplice, piuttosto che uno lungo e composto da più parole.
L’hosting
L’hosting, in parole semplici, è un computer. Esatto, può sembrarti strano, ma è un semplice computer, con delle prestazioni solitamente abbastanza elevate, che si trova all’interno di una server farm (una specie di “capannone” attrezzato in maniera da mantenere in sicurezza tutti i server al suo interno) e sul quale sono installati determinati servizi.
Su questo computer, infatti, per poter essere abilitate le funzioni di server web, dovrà essere installato un software di gestione delle richieste HTTP (il protocollo che definisce le regole standard per le comunicazioni tramite il web) e dovrà essere fornito un indirizzo IP (che abbiamo visto in precedenza), univoco e pubblico, in modo che chiunque, attraverso Internet, possa eseguirvi l’accesso.
Oltre al server web, il nostro computer contiene anche altri servizi, come i database MySQL (ovvero le tabelle utili all’organizzazione dei siti web), il server per la gestione delle mail (webmail in uscita e in entrata) e molti altri, in base alla tipologia di servizio che ci viene fornito.
Al contrario del nome di dominio, i provider che vendono spazio di hosting web propongono solitamente pacchetti che comprendono anche l’acquisto di un nome di dominio, dato che è poco diffusa l’idea di una registrazione di spazio hosting per usi diversi da quelli di sito web. I provider, inoltre, mettono delle limitazioni, in base alla tipologia di acquisto che viene eseguito ed al prezzo che viene pagato. Queste limitazioni possono essere di varie tipologie: spazio di archiviazione (5/10/50GB), numero di mail in entrata o in uscita, quantità di traffico subito (1/3/5GB) e molto altro.
Osservazioni
Un provider che mi sento di potervi consigliare abbastanza tranquillamente (sia per il nome di dominio che per lo spazio web) è Siteground, che utilizzo attualmente per tutti i miei progetti (e sul quale ho scritto un articolo per spiegare le motivazioni del mio “consiglio”).
Alcuni fornitori di hosting, gestiscono i loro server in maniera che su uno stesso terminale possano essere ospitati più siti web, in modo da ottimizzare le risorse a loro disposizione, fornendo così il servizio a più utenti possibili. Questa cosa, però, può peggiorare la “reputazione” del vostro sito perché, oltre ad avere una velocità leggermente minore, l’indirizzo IP è in comune con gli altri siti. In questo caso, se l’indirizzo IP del server viene utilizzato per inviare spam, verrà identificata come spam anche la posta in uscita dal vostro sito. Se invece uno dei siti web ospitati sul vostro stesso server dovesse subire un attacco hacker, potrebbero esserci ripercussioni importanti anche sul vostro sito. Quindi, un altro consiglio che sento di darti, è quello di non puntare all’acquisto low-cost, ma a quello best-service (sempre restando nei limiti del budget, ovvio).