Durante il processo di creazione di un sito web, blog, profilo social o qualsiasi altra cosa online, se si punta a diventare “forti” in quell’ambito e ad ottenere credibilità, uno dei passaggi fondamentali da fare è sicuramente l’analisi dei competitor.
Questo processo, infatti, tramite alcuni passaggi più o meno macchinosi, permette di trovare chi sono le persone che operano all’interno del tuo stesso ambito, in modo da poter vedere cosa usano, come si comportano e, magari, prendere spunto o applicare quello che pensi sia migliorabile.
Prima di procedere alla loro analisi, bisogna però capire chi sono i tuoi competitor e, soprattutto, come trovarli e distinguerli dal resto delle persone.
Chi è un competitor?
Per capire come trovarli, dobbiamo prima capire chi è un competitor; per fare questo, mi permetto di usare un piccolo paragone.
Se, ad esempio, operi nell’ambito della pasta fresca fatta in casa, che vendi al negozio del tuo quartiere il quale si occuperà poi della distribuzione ai clienti, non puoi immaginare che Barilla sia un tuo competitor; sia per il tipo di prodotto che vendete, sia per il pubblico che state andando a puntare.
Mentre tu punti a trovare nuovi clienti nel tuo quartiere o nella tua città (che magari siano proprietari di pastificio), Barilla punta, a livello nazionale, a vendere ai privati che vanno nei supermercati, a cercare pasta da mettere in dispensa e usare quando ne avranno bisogno.
Tramite questo paragone, spero si sia capito che un tuo competitor non è una persona qualsiasi che si muove all’interno del tuo stesso ambiente, ma deve condividere con te anche: il pubblico a cui vi rivolgete (differenziato per età, luogo, interessi, ecc.), il tipo di prodotto che state provando a vendere e, soprattutto, la qualità del prodotto che volete vendere.
Ci si trova spesso a considerare come propri “concorrenti” anche persone che, pur operando nel nostro stesso ambito e rivolgendosi allo stesso pubblico, hanno una qualità completamente differente da quella che noi stiamo provando a fornire.
Basti pensare a H&M e D&G: entrambi vendono abbigliamento, entrambi si rivolgono alla popolazione di tutta Europa, ma, mentre uno fornisce capi prodotti in quantità industriale e con materiali “comuni”, l’altro vende prodotti realizzati a mano, con materiali alle volte sofisticati e poco reperibili o con un design pensato e ripensato per anni.
Quindi, volendo tirare le somme: se vuoi trovare i tuoi competitors, cerca fra coloro che, vendendo un prodotto molto simile al tuo, potrebbero avere i tuoi stessi clienti.
L’obiettivo è uno solo: tenerli d’occhio
Afferrato il concetto di competitor, dobbiamo ora avere chiaro in mente qual è il nostro obiettivo.
Personalmente, un consiglio che do sempre ai miei amici e clienti, è quello di (dopo averli trovati) aggiungere tutti i propri concorrenti in una lista che possano costantemente tenere d’occhio. In questo modo, quando ne avremo necessità, potremo andare in questa lista e cercare quello di cui abbiamo bisogno.
Il modo per creare e gestire questa lista lo vedremo più tardi; per ora, ti basta sapere che l’obiettivo del conoscere i propri competitor è uno solo: tenerli d’occhio.
A cosa serve conoscere i nostri competitors?
Conoscere i propri concorrenti torna utile in tutti gli ambiti. Tenendoli d’occhio, infatti, si possono ricavare tante informazioni che, senza di loro, sarebbero molto più difficili da ricavare.
Se hai un prodotto o servizio da vendere, una delle informazioni che ti interesserà maggiormente è sicuramente il prezzo a cui gli altri stanno vendendo quello stesso prodotto o un servizio che si avvicina molto a quello che stai provando ad offrire tu.
Se invece stai cercando di creare o espandere il tuo mercato, e stai cercando dei servizi o dei prodotti che possano rendere molto, conoscere i tuoi competitors può essere utile a vedere quali prodotti e servizi loro offrono, in modo da poter prendere spunto e riproporre poi una tua versione del loro prodotto.
Hai già i tuoi prodotti e conosci già i prezzi a cui vendere? Beh, conoscere i tuoi competitors può comunque aiutarti a scoprire come si sponsorizzano, quali canali social utilizzano e cosa vi condividono, quali parole chiave usano o semplicemente vedere come hanno strutturato il proprio sito web e quali call to action usano per attirare i propri clienti.
Ok, penso che sia riuscito a farti capire come poter sfruttare i tuoi competitors a tuo favore, no?
Vediamo ora dal lato pratico come trovarli, suddividerli in liste e utilizzarle ??
Come trovare i propri competitors
Iniziamo ora, in maniera diretta, a “sporcarci le mani” sul campo.
Il metodo principale per trovare i propri competitors è principalmente uno: cercarli.
Si, ok, può sembrare strano, ma è proprio così; il modo migliore per trovare i propri competitors è infatti quello di cercare, su qualsiasi sito che abbia una barra ricerca, le parole chiave che ci interessano.
Cercando su Google le nostre keywords, andremo a trovare, oltre ai risultati dei siti web che parlano del nostro argomento (anche questi molto utili), gli URL dei siti che sponsorizzano le proprie pagine per quella parola chiave e che, quindi, vogliono posizionarsi in prima pagina.
Allo stesso modo, mentre saremo in fase di digitazione delle nostre parole chiavi, avremo la possibilità di vedere le parole che vengono scritte insieme a quelle da noi cercate, come nella foto qui sotto.

Creare le liste
Dopo aver trovato i nostri maggiori competitor tramite Google ed aver eseguito un’analisi primaria per capire se sono realmente nostri competitor, possiamo vedere quali fra loro offrono un feed RSS. In questo modo, potremo creare una cartella sul nostro reader RSS ed aggiungervi all’interno tutti gli URL dei nostri concorrenti, così da ricevere una notifica ogni qualvolta andranno a pubblicare qualcosa di nuovo.
A questo punto, si può pensare di fare la stessa ricerca su qualsiasi social network, in modo da trovare chiunque parli degli argomenti che stiamo cercando, magari condividendo link o, meglio, sponsorizzando prodotti e servizi in maniera diretta.
In questo modo, oltre ad ottenere l’URL del sito del competitor, avremo anche un contatto diretto con lui, potendolo aggiungere ad una lista (segreta) su Twitter, ricevendo così i suoi aggiornamenti direttamente nell’app.
(Questa soluzione ovviamente può essere applicata anche per “risolvere” il problema di alcuni blog che non offrono un feed RSS).
Conclusioni
Una volta trovati i nostri competitor, ci si deve concentrare per ottenere le informazioni di cui abbiamo bisogno, e si può procedere seguendo due strade diverse: navigando manualmente i loro siti web, cercando in ogni angolo più scuro tutte le informazioni; oppure delegando questo lavoro a dei software online che, dopo aver preso in pasto l’URL del sito da analizzare, ci rispondono con una serie di tabelle, grafici e statistiche che riassumono tutto quello che sono riusciti a trovare.
Queste due soluzioni hanno però dei pro e dei contro. Mentre nella prima possiamo ottenere tutte le informazioni che vogliamo, investendo più tempo e avendo una ricerca “più umana”, nella seconda opzione abbiamo modo di ottenere i risultati più velocemente, ricavando informazioni che magari “all’uomo” sarebbero sfuggite, proprio perché ottenute tramite analisi di codici che non vengono visualizzati sulla pagina, ma che il software riesce ad interpretare.
Se può tornarti utili, ho scritto un elenco con i migliori tool per svolgere questa funzione, ciascuno con i suoi punti di forza, dagli un’occhiata!
Comunque, la decisione finale la dovrete prendere voi, quindi: buona ricerca, buona crescita e buona competizione ?